Bibliografia e opere

Il sacrificio del cacciatorpediniere turbine
(1988)

L’autore ricorda la storica e dolorosa ma esaltante vicenda della Marina Militare Italiana avvenuta nel mare di Vieste il 24 maggio 1915.’ All’alba del 24 maggio, i cittadini di Vieste, sgomenti per l’attacco appena patito di una nave austriaca, assistettero al sacrificio dell’impavido cacciatorpediniere Turbine, inabissatosi in queste acque dopo epica lotta, in difesa dei lidi della Patria.

Vieste pianse questi eroi come figli e come tali li onora’

 

Il mio paese ( 1993)

Vita e immagini di Vieste  dei primi del Novecento.

GLI USI E I COSTUMI: la nascita- il matrimonio- i lavori di casa – i mestieri- il lutto

I RITROVI: le cantine –i circoli – i cinematografi

I DIVERTIMENTI: il gioco del calcio- il teatro- i balli- gli amori – le serenate

LE PERSONE: gli artigiani- i pescatori- gli eremiti- le serve

I PERSONAGGI: tra cui Gattarello- Ciccillo Cappiello- Nicola Mendolicchio- Dionisio- Carluccio dell’Erba- Pasqualine Millemosse- U Picciutte

E poi : 650 proverbi- 260 detti popolari – 500 soprannomi- parole in disuso- le battute celebri- le bestemmie viestane- le preghiere- le offese nel dialetto viestano.

Ed ancora 50 fotografie d’epoca inedite e 10 disegni di vita paesana eseguiti per l ‘occasione dal pittore viestano Dino Donadio.

Tutto questo ed altro ancora nelle 304 pagine di un libro divertente

 

Vieste primo amore ( 1995)

Una vivida ed efficace raccolta nella quale l ‘autore pennella e cesella la popolazione: I Vagnune de ‘mmizze u Fusse, Il cafone in poltrona, I ragazzi dell’azione Cattolica ,le maestre; Il folclore, le sfilate dell’epoca fascista, Il sabato nero di Armando, La Marsigliese; Radio Londra; Il dopoguerra; I comizi politici; L’ emigrazione; Le passerelle; I concerti in Piazza; Le Persone: I Merecane ( gli americani), Carlantonio e la Luna, Ignazio Piracci, Tanine la Ciucce; I carcerati; Piccola storia della Banda di Vieste, e l’inedito Albo D’oro dei Viestani Morti e dispersi nella guerra 1940-1945’, e molto altro.

Una incredibile ed unico elogio al dialetto viestano con  raccolta di ‘Antichi Rimedi per la cura delle Malattie’, ‘Gli aneddoti’, ‘Frasi popolari e detti popolari’, ‘ Espressioni forti in viestano’ ed un elenco di inestimabile valore di ‘Parole in via di estinzione, ‘ I soprannomi’ ‘I diminuitivi ‘ e tutte le parole in dialetto viestano relative al ‘Corpo  Umano’.

Si conclude con le immagini dei volti che segnarono l’epoca.

I racconti della sera ( 1998)

Vita e immagini di Vieste dei primi del Novecento.

La scrittrice poetessa Isa Cappabianca nella prefazione al libro ha scritto:” La vita è un continuum di possibilità, condizionamenti ,scelte ma anche di pensieri ,sentimenti ,emozioni che danno senso alla vita stessa e la fanno diversa da persona a persona… Ha fatto bene l’autore ad archiviare, non solo nella sua memoria, ma anche sulla carta stampata, questa ricchezza di notizie che costituisce la nostra memoria storica, l’humus su cui si innesta la nostra viestanità, lasciando alle nuove generazioni un vasto materiale di ricerca e di approfondimento. Di questo siamo grati a Mimmo Aliota”.

Una preziosa Raccolta divisa in tre parti :

Parte Prima: Il Quartiere ( tutti i quartieri di Vieste ed i relativi racconti dei suoi abitanti).

Parte Seconda: Le vicende ’Una notte in convento; La lettera di raccomandazione; Paradisi Perduti ‘ sono alcuni esempi

Parte Terza: Il Folklore e una serie preziosa di proverbi divisi in aree tematiche ‘Del buon senso popolare, Degli Uomini Donne e bestie, Sulla Parentela, Del Sacro e Profano, Del Mangiare e del Dormire, Del tempo e delle Stagioni’ ed una lista infinita di ‘Modi di dire’. Di particolare interesse il ‘Notamento del Corredo di Dote di Spose Viestane delle classi abbienti; una lista precisa e dettagliata del 1876 con il relativo valore in ducati, moneta del tempo.

 

Vieste nel primo novecento (2000)

I fatti e gli uomini straordinari che lo segnarono 

Nella Prefazione lo stesso Autore afferma:” Siamo alla fine del ‘900. E’ un evento che di solito non si lascia passare sotto silenzio, anzi, viene preso a pretesto per raccontare i difetti e le virtu’… . Questa volta mi sono posto al di fuori del mio tempo e, quindi, quello che farò e dirò, è certamente il racconto di un’epoca, desunto, non da ricordi personali, ma dalla lettura di vecchie carte. Dirò, infatti, degli uomini che segnarono l’inizio del sec. XX che ora sta morendo. Era necessario? Vedrete bene che lo era…”

 

I trabucchi del Gargano (2002)

Mimmo Aliota, custode delle vicende sociali e culturali della sua cittadina garganica, ha affidato a questo lavoro le motivazioni che hanno spinto la gente di mare locale ad ideare un marchingegno, atto a catturare i pesci a qualche metro dalla costa. Dopo anni di esperimenti, di speranze e di delusioni , descritti passo passo con grande maestria e perizia, sul Promontorio del Gargano vennero realizzate queste macchine, potenti nella pesca, diverse da tutte le altre presenti sulle coste dell’Italia.

Messi i trabucchi fuori attività per parecchio tempo, solo in questi ultimi anni si è sentita la necessità di recuperare un patrimonio sociale e culturale di inestimabile valore. Purtroppo i diritti del libro, patrocinato dall’ente Parco del Gargano, sono stati ceduti alla Mondadori Editore ed è reperibile e disponibile sulla rete.

 

L’ospedale e la casa di riposo per anziani
(2003)

E’ stato pubblicato in occasione del 70° della fondazione dello stesso 1929-1992. L’autore in questo scritto afferma che: “La grandezza di una comunità si misura, non dalle cose che sa realizzare per se stessa, ma per soccorrere gli ultimi fra loro”.

 

DOCUMENTI ALLEGATI:

[Programma della cerimonia di presentazione 24 luglio 2003]

[Foto Mimmo Aliota presenta il suo libro alla presenza di S.Em. Domenico Umberto D ‘ambrosio]

 

Viestani brava gente ( 2005)

Mimmo Aliota scrive:”… Quello che segue in queste pagine sono storie di uomini, che hanno avuto in dono una vita e l’hanno saputo onorare. A loro dedico il mio libro con tutto il cuore….” Pennellate vivide ed attente di ‘Uomini Coraggiosi’ come lui li definisce : Don Antonio Fusco, Riccardo Spina; L’ Amm. Michele Cimaglia ; di ‘ Viestani buoni Cristiani ‘ come Don Antonio Spalatro e Celestino V ed, infine, un ‘Viestano honoris causa ‘ come Pasquale soccio.

Completa la narrazione ‘ Un delitto lungo settant’anni ‘, l’omicidio irrisolto del notaio Giannantonio Vigilante del lontano 4 febbraio 1936. Inoltre ‘ La lunga marcia’ di un territorio in trasformazione, gli orti, i trabaccoli e le lampare.

 

STRAPAESE – le nostre storie ( 2006)

Vita e immagini di Vieste dei primi del Novecento.

L’autore dice:” Per me è stato importante tramandare l’immagine del mio Paese prima che la generazione che l’ha vissuta, la nostra, tiri le cuoia”. Inevitabilmente quel mondo morirebbe con noi , esattamente come i precedenti”. Con questo spirito e con questo fine sono descritti fatti, vicende e personaggi che vivono con dignità e rassegnazione le vicende alle quali la vita li chiama, immersi nella loro realtà delineata con grande capacità.

 

IL PORTO DI VIESTE – una triste storia a lieto fine  (2007)

“ Dedico questi ricordi

ai nostri annegati

in questo mare

e a questo popolo

che li ha pianti

come figli”

La dedica stessa dell’autore è preludio del racconto di vicende tristi e dolorose , che si sono abbattute sulle povere famigli viestane che vivevano con il lavoro della pesca.

Quanti sogni, quante speranze di veder realizzato un porto che offrisse sicuro rifugio alle loro barche ed a se stessi!

La triste storie ha un lieto fine.

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